Gela: torna l'eolico offshore?

Carlo Toto, chiusa la pratica AirOne, si butta sulle rinnovabili con quattro progetti: uno è il parco eolico off shore a largo di Gela. Ci avevano già provato altre due aziende ma questa volta…

Spulciando gli ultimi articoli di e-gazette.it ne ho trovato uno interessante.

Vi darei il link diretto, se non fosse che e-gazette ha uno strano modo di presentare gli articoli (credo sia dovuto all’architettura flash del sito) e non ho a disposizione il permalink… se lo cercate lo trovate di sicuro, è di pochi giorni, ancora fresco…

La notizia: Carlo Toto, ex patron di AirOne si starebbe per buttare sulle rinnovabili e sull’eolico in particolare.

Avrebbe quattro progetti in testa, tutti molto interessanti.

I primi tre sono in Puglia: Foggia, Lucera e Troia. E si sa che in Puglia l’eolico rende veramente bene.

Il quarto è una sfida, per chi fa eolico: Toto starebbe infatti riesumando il maxi progetto di eolico offshore nel Canale di Sicilia a largo della costa tra Gela e Butera.

Ci avevano già provato altri, l’anno scorso, scatenando un putiferio: persino i consigli comunali dell’area interessata al progetto si erano dichiarati ufficialmente contrari a causa della devastazione ambientale già presente su quel martoriato tratto di costa siciliana.

Il primo progetto presentato fu quello della Mediterranean Wind Offshore Srl di La Spezia. Inizialmente prevedeva 113di mega torri da 3,6 MW l’una (altezza dal pelo dell’acqua di circa 100 metri), poi ridotte a meno di 40 a causa del sollevamento popolare. Ma non bastò e il progetto è ancora fermo in commissione Via al Ministero dell’Ambiente.

Il secondo progetto è targato addirittura Enel.

Per la precisione è una joint-venture tra Enel (57%) e Moncada Costruzioni (43%) e prevede, in totale, 115 torri.

In realtà di questo parco off shore si sa poco e le notizie sono frammentarie: ad esempio non vi è alcuna traccia sul sito del Ministero per l’Ambiente, anche se è ancora disponibile sul sito Enel il comunicato stampa che annunciava il progetto.

L’ultima versione dell’eolico offshore gelese, quella firmata Toto, prevederebbe una potenza totale istallata di circa 500 MW, più o meno la stessa dei primi due.

Il che potrebbe far pensare che si tratti sempre dello stesso progetto che gira di mano in mano in attesa che qualcuno riesca a farselo approvare.

Il fatto che un imprenditore tutt’altro che sprovveduto come Toto si stia buttando su un progetto già ampiamente contestato dalla popolazione locale potrebbe sembrare strano ma, in realtà, non lo è affatto.

Il recentissimo Ddl Sviluppo, infatti, all’art. 42 prevede il rafforzamento della competenza statale sugli impianti offshore togliendo, in pratica, ogni velleità di opposizione a Regioni e Comuni rivieraschi. Le procedura di Via precedenti al Ddl, poi, vengono considerate concluse con l’entrata in vigore della legge stessa.

Come sempre, quando ci sono un sacco di soldi in mezzo (Legambiente ipotizza ricavi per 360 milioni di euro l’anno), è piacevole pensare male delle cose. L’idea di averci capito anche solo un pochetto della questione è una magra consolazione, ma pur sempre una consolazione…

Bene, tornate indietro di qualche mese, andatevi a rileggere tutta la vicenda AirOne-Alitalia e chiedetevi un po’: se domani uno come Carlo Toto fa richiesta di autorizzazione al Ministero per un mega parco eolico in mezzo al Canale di Sicilia, la Prestigiacomo cosa risponderà?

P.S. Per gli amanti della tecnologia, ho trovato un link.


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